Tra i vari sistemi di suono delle campane utilizzati in Italia e nel mondo, il sistema a slancio friulano utilizzato nei nostri campanili si contraddistingue per la tipica sequenza ordinata dell’oscillazione delle campane dalla piccola alla grande i cui rintocchi si “rincorrono” tra loro creando il tipico suono “Din Dan Don” che sentiamo nei nostri paesi e che viene citato in varie filastrocche e villotte.
Al fine di poter eseguire questa sequenza, le campane, la cui differenza di altezza, peso e diametro risulta notevole tra piccola e grande, vengono incastellate in maniera tale da avere la stessa distanza tra il perno e la bocca in modo che tutte le campane del concerto abbiano lo stesso periodo di oscillazione.
Al fine di rendere la sequenza più precisa con oscillazione delle campane relativamente bassa, i battacchi utilizzati nel sistema a slancio friulano sono molto più lunghi di quelli impiegati nel sistema a slancio.
I nostri campanili possiedono per la maggior parte concerti composti da tre campane ordinate secondo la scala musicale diatonica maggiore (es. Do Re Mi) e nominate “Piccola”, “Mezzana” e “Grande”. In rari casi si hanno concerti di 4, 5 o 6 campane.
Di particolare rilievo risulta il sistema utilizzato nelle valli del Natisone caratterizzato dall’utilizzo di battacchi più lunghi e aventi uno snodo in prossimità della parte centrale della campana il quale permette ai campanari di poterli manovrare in modo da percuotere ogni singola campana in 2 punti. In questo caso, l’oscillazione delle campane è molto ridotta e la sequenza dei rintocchi risulta più veloce.
La suonata delle tre campane sincronizzata viene chiamata “Dopli”.
Il nome, contrastante con il numero di campane, deriva dal fatto che fino al 1700 ca. gran parte dei campanili friulani erano dotati di sole 2 campane. Fino agli anni 50 del secolo scorso, in gran parte dei nostri campanili, il dopli veniva tirato a corda dai campanari; nella seconda metà del secolo, il sistema di suono è stato quasi totalmente automatizzato mantenendo comunque le particolarità caratteristiche della suonata sincronizzata.
La struttura metrica del dopli è la seguente: nominando con il numero 1 la campana piccola, con il 2 la mezzana e con il 3 la grande, il dopli risulterà dalla seguente sequenza: 1-2-3, 1-2-3, 1-2-3, 1-2-3. Variando il numero di campane, la regola fondamentale di tale suonata resta sempre quella che la campana dal suono più grave è sempre l’ultima della sequenza.
Esiste inoltre una variante alla suonata classica chiamata “Dopli Ledrôs” nel quale la sequenza sopra citata viene invertita .
Oltre al “Dopli” utilizzato come suonata ordinaria di richiamo alle celebrazioni o come Angelus festivo, la suonata eseguita principalmente per le feste è la “Scampanotade”. Questa singolare e unica tecnica di suono si è sviluppata in Friuli soprattutto dopo la diffusione di concerti con più di 2 campane. Vi sono più tipi di scampanotade che vengono eseguiti in regione in base a usanze e tradizioni locali.
Questa suonata è la più diffusa nei vari paesi e consiste nell’azionare a slancio la campana grande del concerto facendo rintoccare manualmente e in modo ordinato le altre due campane ferme tra un battito e l’altro della campana in movimento senza coprirne il tocco. In base alla diversa grandezza delle campane e all’abilità tecnica dell’esecutore o “Scampanotadôr”, il numero di rintocchi e la ritmica degli stessi tra un battito e l’altro della campana grande risulta molto variabile. L’esecuzione di questa suonata può essere eseguita da una sola persona oppure in coppia, dove i due scampanotadôrs devono essere ben sincronizzati tra loro suonando una campana a testa.
Per esercitare le battute sulle campane ferme, i battacchi delle stesse vengono legati con delle catene metalliche a delle aspe in ferro in modo da essere mantenuti a pochi centimetri di distanza dal loro punto di battuta interni alle campane avendo così la possibilità di farli rintoccare senza troppo sforzo fisico. Un tempo, quando si usavano strumenti più poveri, si legavano i batacchi con semplici corde o funi.
Questa variante alla scampanotade è da molto tempo diffusa nel Goriziano mentre in altre zone è stata recentemente sviluppata. Con tutte e tre le campane ferme e di conseguenza con tutti e tre i battacchi legati vengono eseguite varie melodie ritmiche e melodiche facendo rintoccare a seconda delle melodie le varie campane come in un carillon.
Questo tipo di suonata tipico delle valli a oriente di Cividale viene eseguita manovrando i battacchi appositi per il sistema di suono in modo da percuotere ogni campana su due punti. Da tre campane si hanno quindi sei note. La suonata viene eseguita da tre campanari in quanto una persona riesce a manovrare un solo battacchio ed è frequentemente di tipo ritmico.
In alcuni paesi limitrofi alla zona, questo tipo di suonata viene eseguito con l’ausilio di martelli di legno i quali vengono utilizzati per percuotere la campana nel proprio punto alto.
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